Presentazione Squadre 2018, EF Education First-Drapac p/b Cannondale
Malgrado le difficoltà vissute, la EF Education First-Drapac p/b Cannondale è presente in gruppo anche questa stagione. La squadra americana ha vissuto delle settimane difficili fra fine agosto e inizio settembre per via del ritiro di un nuovo sponsor che ha deciso di non entrar più a far parte del team di Jonathan Vaughters. Il patron della formazione WorldTour però non si è dato per vinto, riuscendo a trovare un nuovo importante partner. Le incertezze riscontrate però nel momento clou del CicloMercato hanno condizionato la scelta di diversi corridori, tanto che ben undici corridori hanno deciso di cambiare squadra. Per sopperire a queste partenze sono arrivati nove innesti fra corridori esperti e giovani talenti in rampa di lancio.
GLI UOMINI PIU’ ATTESI
L’uomo di punta della squadra sarà sicuramente Rigoberto Uran. Il colombiano è rinato nell’ultima stagione ed ha deciso di giurare fedeltà al progetto anche nei momenti in cui sembrava esserci grande incertezza. Dopo alcune stagioni difficili, lo scalatore di Urrao è tornato sui suoi livelli nello scorso Tour de France, chiudendo la corsa a tappe francese al secondo posto a meno di un minuto da Froome, la sua miglior prestazione di sempre in un GT. Proprio la Grande Boucle sarà dunque il grande obiettivo di Uran anche in questo 2018, nel quale il vincitore dell’ultima Milano – Torino proverà a lasciare il segno anche in diverse corse di un giorno, senza dimenticare il sogno dei Campionati del Mondo.
Con il colombiano concentrato sul Tour, al Giro d’Italia ci sarà spazio per Michael Woods. Nonostante le trentuno candeline spente lo scorso 12 ottobre il canadese deve ancora conoscere i suoi limiti in salita visto che questa sarà solo la sua terza stagione fra i professionisti. La curiosità per vedere cosa potrà fare Woods nella prossima edizione della Corsa Rosa è elevata visto che l’anno scorso è riuscito a piazzarsi settimo nella classifica generale della Vuelta a España al suo secondo Grande Giro in carriera.
Alle spalle dei due capitani, quando la strada sale la squadra potrà contare su un mix di corridori esperti e giovani pronti a mettersi in mostra per portare a casa buoni risultati anche in corse di una settimana o classiche. Grande spazio troveranno sicuramente corridori con alle spalle diversi anni fra i professionisti come Pierre Rolland e Daniel Moreno. Il primo sembra aver ormai messo da parte le ambizioni di classifica nelle corse a tappe, puntando più sulla sua indole combattiva, come testimonia la vittoria di tappa all’ultimo Giro dopo una lunga fuga. Moreno invece è reduce dall’esperienza alla Movistar nella quale ha quasi sempre lavorato per i capitani. Un ruolo che lo spagnolo dovrà ricoprire con ogni probabilità nelle corse a tappe anche quest’anno, ma rispetto alle ultime stagioni il corridore di Madrid dovrebbe avere nuovamente la possibilità di dire la sua nelle classiche delle Ardenne, dove sarà sicuramente uno degli uomini di punta, insieme magari a Uran.
Fra i giovani invece gli occhi saranno puntati soprattutto su Daniel Martinez. Dopo tre anni in squadre Professional, gli ultimi due con la maglia della Wilier – Selle Italia, il colombiano sembra aver fatto un grosso passo in avanti nel finale della scorsa stagione dove è stato uno dei grandi protagonisti nelle corse alle quali ha preso parte. Lo scalatore di Bogotà ora si dovrà confermare e ritagliarsi il suo spazio anche in corse WorldTour, così da rappresentare più di una semplice alternativa ai capitani. Fra i talenti da osservare con grande attenzione anche Hugh Carthy, Lawson Craddock e Joe Dombrowski. I tre sono reduci da una stagione al di sotto delle aspettative, ma sono ancora giovani ed avranno sicuramente la possibilità di rilanciarsi, anche se per Dombrowski il 2018 sembra esser l’ultimo appello visto che in tutti questi anni non è mai riuscito a confermarsi.
Non solo salite per la squadra americana. Il roster della squadra presenta al suo interno diversi corridori in grado di mettersi in luce sia sul pavé che in volata. Per quanto riguarda le classiche del nord c’è grande attesa intorno a Sep Vanmarcke. Il belga l’anno scorso era uno degli uomini più attesi dopo il suo trasferimento, ma una serie di problemi fisici gli hanno impedito di arrivare in buona condizione agli appunti clou. Le qualità del corridore di Courtrai però sono ben note a tutti ed il 2018 dovrà esser l’anno del suo riscatto.
Oltre a lui, nella specialità la squadra potrà contare anche su due corridori esperti come Matti Breschel, di ritorno alla corte di Vaughters dopo un anno no in Astana, e Sebastian Langeveld. Pavé nel quale sulla carta potrebbe esser grande protagonista anche Taylor Phinney, ma l’americano, dopo i brutti infortuni che lo hanno condizionato negli ultimi anni, sembra esser un lontano parente del corridore in grado di vincere una tappa al Giro d’Italia 2012.
Se Phinney negli ultimi anni non è riuscito a brillare nelle classiche del nord discorso diverso può esser fatto per Sacha Modolo. Il corridore italiano è stato infatti una delle rivelazioni sul pavé l’anno scorso ed ora l’obiettivo è di confermarsi. Certo, rispetto alla UAE Team Emirates, quest’anno il velocista veneto troverà una concorrenza più forte, ma potrà comunque ritagliarsi il suo spazio in alcune occasioni. Se sul pavé Modolo non parte con i gradi di capitano fin dalla partenza, lo stesso non si può dire per le volate, per le quali sarà l’uomo di punta della squadra. L’obiettivo è sicuramente migliorare il bottino di quattro vittorie della scorsa stagione, con il sogno mai nascosto di provare a far sua la Milano – Sanremo. Oltre a Modolo, negli sprint la squadra potrà contare anche sul neo acquisto Daniel McLay, tra le realtà emergenti della specialità, e sul belga Tom Van Asbroeck, con quest’ultimo che avrà un ruolo molto importante anche nelle classiche del nord.
Nel roster sono poi presenti alcuni corridori esperti fondamentali per il loro lavoro di squadra, ma in grado anche di lasciare il segno quando hanno carta bianca. Nello specifico si tratta di Simon Clarke, Alex Howes e Mitchell Docker. Il primi due si difendono abbastanza bene in salita e sono dotati di un discreto spunto veloce, mentre Docker è in grado di lavorare nel migliore dei modi per i propri compagni di squadra in pianura, oltre ad esser un uomo squadra. L’australiano, reduce da sei stagioni alla ORICA – Scott, l’anno scorso inoltre si è messo in mostra anche sul pavé centrato un buon nono posto alla Dwars Door Vlaanderen.
LE GIOVANI PROMESSE
Fra i corridori che stanno muovendo i primi passi fra i professionisti con la squadra americana il più atteso è sicuramente Julian Cardona. Il colombiano è ancora giovanissimo, compirà ventuno anni solo nella giornata di venerdì, ma ha già dimostrato ottime qualità, soprattutto a cronometro, nella quale si è laureato campione nazionale prima fra gli juniores e poi fra gli under23. Campione nazionale, in questo caso però su strada, è anche Kim Magnusson. Dopo quattro anni nella categoria Continental, fra cui uno alla Vini Fantini – NIPPO, per lo svedese è arrivata la grande occasione per confrontarsi con i migliori corridori al mondo.
Grande attenzione andrà poi riposta su Logan Owen. Classe 1995, il corridore di Bremerton è uno dei talenti emergenti del ciclismo americano ed è reduce da un buon 2017 nel quale ha dimostrato di avere un ottimo spunto veloce, oltre di difendersi bene quando la strada sale.
LA SQUADRA
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